PARTIGIAN* IN OGNI QUARTIERE - TEATRO
PARTIGIAN* IN OGNI QUARTIERE - TEATRO

POQ 2024

in collaborazione con AUDREY ANPI

MERCOLEDI 24 APRILE

TEATRO EDI BARRIO'S

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

Raccolta donazioni RideForG4z4Sunbirds

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ore 19.30

FALASTIN

di nudoecrudo teatro

da Gli Stranieri, di Armin Greder, Orecchio Acerbo 2012

regia Marco Di Stefano

drammaturgia Franz Casanova, Alessandra Pasi

con Alessandra Pasi

suono Luca De Marinis, Mauro Maccarini

scena Marco Preatoni

musiche originali Fuzz Orchestra

voci Khaled Soliman Alnassiry, Judith Annoni, Silvia Caldarulo, Franz Casanova, Simona Marcora, Bilal Omari

traduzione all’arabo Muauia Alabdulmagid

traduzione all’ebraico Bilal Omari

fotografie di scena Alessandro Brasile

"Era una terra di sabbia, pietre e poco altro. Era la terra di un popolo"

Ultimo atto della trilogia dedicata da nudoecrudo ai graphic novel di Armin Greder, FALASTIN tocca uno dei conflitti più laceranti e rimossi della storia contemporanea, la questione palestinese. Una cantata dura e dolce al tempo stesso. Una storia locale e storicamente determinata che si fa racconto universale dei rifugiati, dei profughi, delle tante vittime capaci di attraversare l’attesa, l’esilio, la guerra, la perdita della terra e degli affetti, solo grazie all’amore, nel tentativo ostinato e disperato di fendere un muro di violenze, prevaricazioni e ostilità che sembra destinato a non crollare mai.

Oggi è difficile per noi riportare in scena questo lavoro, ma assolutamente necessario.

FALASTIN è un grido che si leva da una precisa partitura di canti, suoni, parole e musiche originali. Una babele di lingue che si incrociano, incontrano e scontrano: arabo, ebraico e, ovviamente, italiano. Perché questa storia riguarda ognuno di noi.

ore 21.00

REIETTI

disturbi teatro

di e con Oscar Agostoni

con la collaborazione di Helga Bernardini

“Possiamo decidere di rimanere da questa parte della barricata, difendere il nostro status di occidentali allo sbando, che si sentono attaccati. Oppure possiamo fare il salto. Toglierci quella corda dal collo, che ci soffoca. Possiamo riconoscerci nel diverso da noi”.

I CPR (Centri di Permanenza per il Rimpatrio) sono presenti in molte città italiane, spesso ci passiamo di fronte e neanche li vediamo. Sono luoghi, impenetrabili per la società civile, dove vengono rinchiuse persone che non hanno commesso nessun reato, ma solo irregolarità amministrative legate al permesso di soggiorno. Dei CPR sappiamo poco, poche immagini che riescono a varcare il muro che li separa dalla realtà intorno.

Dei CPR a nessuno importa parlare perché è una vergogna del nostro ordinamento giuridico e del nostro vivere civile. Una macchina multicefala gestita da aziende private che trasforma la detenzione dei migranti in un grosso business finanziario.

6 mesi fa
Teatro EDI Barrio's
Piazza Donne Partigiane, 20142 Milano MI
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