QUESTA CITTÀ DI CHI PENSI CHE SIA?
Milano si fregia di essere la città della moda, del Fuorisalone, di Expo, delle olimpiadi invernali: la città vetrina delle banche, delle finanziarie, della Pirelli. La città smart, talmente smart che gli affitti sono alle stelle e la popolazione povera viene espulsa ai margini. La città aperta e solidale, che infatti lascia le persone accampate nelle tende, come successo a Ci Siamo, e sgombera gli spazi sociali per tutelare gli interessi privati, come nel caso di CasaLoca.
Milano è da decenni nella morsa della speculazione edilizia e dell'affarismo, mentre le istituzioni infiocchettano la desertificazione sociale e la gentrificazione con qualche fronzolo arcobaleno: la sua storia viva, fatta di resistenza, arte, cultura operaia e immigrazione è oggi ridotta a "location", mentre spopola la fuffa architettonica a uso di multinazionali e fondi di investimento come quello che possiede la Lambda SRL, presunta padrona di CasaLoca. E allora di chi è questa città, o meglio, di chi abbiamo lasciato che sia?
Noi pensiamo che Milano sia la città di chi ci lavora e studia, degli immigrati, di chi si arrangia, di chi ha stipendi da fame rispetto ad affitti abnormi. È la città di chi la abita e di chi la vive nei quartieri della periferia. Ma chi la vive è sotto attacco. Sono sotto attacco lavoratrici e lavoratori con uno stipendio da fame e famiglie con affitti alle stelle, come sono sotto attacco gli spazi sociali e chi pratica l'autogestione, il mutualismo e l'opposizione alle logiche del profitto. Lo sgombero di Casa Loca dello scorso agosto è stato solo l'atto più evidente di questo attacco, che viene soprattutto dal governo nazionale e dalle classi dominanti. La sua rioccupazione a fine settembre, da parte di Ci Siamo e di tutto il movimento milanese, sta a dimostrare che non ci stiamo a farci mettere all'angolo, non ci stiamo a subire: vogliamo anzi contrattaccare.
Milano deve essere la città di chi non si arrende, di chi resiste, di chi combatte per una vita degna. Non accetteremo più di essere escluse, sfrattati, represse. Non accetteremo più di vedere sgomberi come quello di Casa Loca, dove per 21 anni si è costruita una realtà di solidarietà, autogestione e internazionalismo. Non accetteremo famiglie per strada col lusso che scorre loro attorno. Il 12 ottobre continuiamo a riprenderci quello che è nostro, a cominciare dal quartiere Bicocca, simbolo evidente delle trasformazioni dall'alto che ha subito Milano.
In queste settimane abbiamo ricominciato a camminare insieme, costruendo assemblee che portassero gli spazi sociali a organizzarsi in vista di una campagna di lunga durata contro la repressione e il saccheggio capitalistico. Abbiamo riconquistato CasaLoca dando una risposta all'emergenza abitativa delle e dei migranti di Ci Siamo. Abbiamo condiviso una chiamata alla metropoli che dica:
- BASTA SGOMBERI E SFRATTI: non permetteremo più che si lascino persone in strada perché non possono più pagare affitti impossibili. Le case sfitte devono essere restituite a chi ne ha bisogno!
- NO AL DDL 1660 IN DIFESA DEGLI SPAZI SOCIALI: non è solo l'ennesima legge repressiva, è una dichiarazione di guerra contro i picchetti sindacali e le lotte studentesche ed ecologiste, contro chi si ribella all'orrore del carcere, contro chi ha la colpa di essere di un altro paese d'origine oppure di non avere una casa. Vogliono uno Stato di polizia, ma noi non ci faremo spaventare. Di fronte all'arroganza di chi usa la legge come manganello, occorre rispondere con la legittimità dei percorsi che abbiamo costruito in resistenza e autonomia.
- ACCESSIBILITÀ E LIBERA CIRCOLAZIONE: nessuna barriera, nessuna esclusione. Questa città deve essere accessibile a tutte e tutti, senza discriminazioni e senza ostacoli!
- DIRITTO ALLA SALUTE E ALLA VITA DEGNA: pretendiamo un sistema sanitario pubblico, accessibile, gratuito e di qualità per tutti. Basta tagli e privatizzazioni che mettono a rischio la vita delle persone! La salute non è un privilegio, è un diritto fondamentale!
- FUORI LE GUERRE dalla nostra città e dalle nostre università! Vogliamo una città che non sia complice delle politiche colonialiste e imperialiste che sfruttano e distruggono vite lontane per arricchire pochi spietati criminali.
Queste sono le rivendicazioni che porteremo in piazza il 12 ottobre, partendo dal primo quartiere nel quale si è resa visibile la nostra volontà di azione unitaria. Facciamo appello a chi abita i quartieri e a chi frequenta gli spazi sociali, a chi fa musica e cultura, a chi lotta, a chi non si rassegna allo stato di polizia e allo strapotere del capitale, a chi abita la metropoli e a chi la attraversa. In questo momento non esiste opposizione politica al disegno reazionario del governo di Meloni e Salvini e al saccheggio degli spazi pubblici: è allora necessario che esploda l'opposizione sociale, a cominciare da Milano.
COSTRUIAMO L'OPPOSIZIONE SOCIALE!
12 OTTOBRE 2024
CORTEO
Partenza h. 17.30 da piazza Belloveso (Niguarda)