PRESIDIO SOLIDALE A MILANO
29/06 H.19:00 PIAZZA XXIV MAGGIO
Il 26 giugno la corte d’assise ha condannato gli anarchici Alfredo Cospito e Anna Beniamino rispettivamente a 23 e 17 anni e 9 mesi.
Lo stesso giorno a Milano vengono notificate 6 misure cautelari (divieti e obblighi di dimora) per il corteo dell’11 febbraio. Quel giorno centinaia di persone erano scese in strada per dimostrare ancora una volta la propria solidarietà allo sciopero della fame di Cospito accompagnata da un'incontenibile rabbia nutrita dal fatto che in quel periodo la magistratura continuava con le proprie decisioni a condannare a morte il compagno.
Lo sciopero della fame di Cospito ha permesso di mettere in luce le contraddizioni dell'ordine statale retto da un sistema repressivo con cui prima crea e poi punisce i propri nemici. La lotta di Cospito ha evidenziato la disumanità di uno dei suoi strumenti fondamentali, il regime carcerario di tortura del 41 bis, nel quale si trova da maggio dell'anno scorso.
Lo stesso 26 giugno, in diverse città sono avvenute delle perquisizioni nelle abitazioni di diverse persone giustificate da un'indagine per 270 bis, associazione con finalità di terrorismo, aperta in Basilicata dal 2020 in cui è stata inserita anche la mobilitazione contro il 41bis ad alimentare le accuse mosse contro i compagni e le compagne.
Anche a Bologna e Rovereto, la scorsa settimana, è stata notificata un'apertura indagini per lo stesso reato.
La lotta contro il 41bis di quest'ultimo anno ha toccato un nervo scoperto dello Stato che ora, come suo solito, risponde a suon di repressione tendando di intimorire e isolare chi decide di lottare. Una repressione sempre più aggressiva che rispecchia quello che è lo stato e il sistema mortifero sul quale si regge, che genera sofferenza per la maggior parte della popolazione, che distrugge il pianeta, che fomenta guerre e conflitti e che tenta di soffocare le voci di chi lotta desiderando un mondo migliore.
La lotta di questi mesi va ben al di là della solidarietà a una persona che ha messo in gioco la propria vita per l'abolizione del 41bis e dell'ergastolo. Non dimentichiamo le continue stragi, pestaggi e torture che avvengono quotidianamente nelle carceri italiane i cui responsabili rimangono sempre impuniti: giusto la scorsa settimana sono stati assolti due dei poliziotti accusati dei pestaggi a Santa Maria Capua Vetere.
Non ci lasceremo intimidire dalle decisioni prese nelle aule dei tribunali, non ci arrenderemo sotto i colpi della repressione. Continueremo a stare nelle strade e a lottare finché sarà necessario.
Giovedì 26 giugno alle ore 19 ci troveremo quindi in piazza 24 Maggio per un presidio in solidarietà a chi lotta contro il 41bis, contro ogni carcere e il sistema che ne ha bisogno per esistere.
Per un mondo senza galere!
Libertà per tutte e tutti!