Morti in una città silente - assemblea e presentazione libro
Morti in una città silente - assemblea e presentazione libro

L’8 marzo 2020 a Modena, come in altri 40 penitenziari in tutta Italia, si accende una rivolta dei detenuti in seguito al blocco dei colloqui e alla sospensione del normale trattamento penitenziario. Fuori come dentro, lo Stato abusa di misure emergenziali e adotta una retorica di criminalizzazione dei comportamenti dei singoli come causa della pandemia, nascondendo le sue responsabilità: sovraffollamento nelle carceri, tagli alla sanità, sostegno incondizionato alle industrie inquinanti e ai padroni delle fabbriche.  I detenuti sono consapevoli che la loro vita è a rischio, rinchiusi in un luogo dove vengono trattati a mala pena come persone i cui diritti sono spesso sospesi. Il sovraffollamento e il contatto con i secondini, che possono uscire ed entrare dal carcere, sono fonte di grandissima preoccupazione e la paura si trasforma in rabbia. Il carcere viene dato alle fiamme, i reparti speciali irrompono per sedare la rivolta, alcuni detenuti moriranno subito, altri a seguito dei pestaggi delle guardie durante il trasferimento. Salvatore Piscitelli morirà una volta giunto nel carcere di Ascoli Piceno, buttato in una cella dopo che per lui dalla sezione si domanda l’intervento di un medico per tutta la notte. Il bilancio è di 14 morti. Una strage di Stato che lo Stato è riuscito a mistificare imponendo una narrazione che imputava le morti ad overdose di metadone. Una strage che ancora insabbia attraverso l’archiviazione delle indagini aperte sul caso e le minacce a coloro che hanno tentato di raccontare un’altra storia.   Come studenti, militanti e attivisti lottiamo nella nostra vita per le cause che riteniamo giuste e sentiamo che il carcere è ormai una realtà con cui una fetta sempre più ampia di popolazione deve o dovrà fare i conti. Da chi si impegna attivamente per combattere lo stato di ingiustizie attuale: gli studenti arrestati a Torino perché cercano di occupare la Confindustria, i giovani attivisti che si battono per rompere il negazionismo sul cambiamento climatico a cui viene chiesta la sorveglianza speciale; a chi è costretto dalle sempre più precarie condizioni di vita a infrangere la legge per tirare un giorno avanti: la proposta di legge che aumenta drasticamente le pene per chi occupa una casa, la guerra ai migranti attraverso CPR e leggi criminalizzanti miranti solo a renderli più sfruttabili da padroni e padroncini. Il carcere è sullo sfondo con il suo portato di soprusi e violenza, con la sua funzione sociale di discarica e monito per tutti.  Per questo è importante parlarne, per non dimenticare ciò che succede lì dentro, per non dimenticare a cosa serve, per capire come combatterlo dentro come fuori.     Martedì 18 Aprile alle 18 PRESENTAZIONE con l’autrice del libro   MORTI IN UNA CITTÀ SILENTE La strage del marzo 2020 nel carcere Sant’Anna di Modena   CHIOSTRO LEGNAIA, UNIVERSITÀ STATALE DI MILANO - Festa del Perdono-     A seguire aperitivo e musica      

1 anno fa
Chiostro legnaia
Via festa del perdono, Milano
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