Il 20 marzo decorre l’ultimo giorno di un inverno, come sempre, troppo lungo e pieno di storture tra le più devastanti, forse ultime le tragedie dei migranti davanti le coste d’Italia (26 febbraio ) e Libia (12 marzo).
Folle si fa il bisogno di “primavera”, dell’energia sorgiva di un tempo nuovo.
Per questo Cascina Torchiera ospiterà, al compimento del suo primo secolare compleanno, “La primavera e tutto il resto” (1923), “precoce testimonianza di una fra le più inesauste e febbrili esperienze di poesia del Novecento […] scritto dal grande poeta modernista americano William Carlos Williams come risposta alla pubblicazione di The Waste Land di T.S. Eliot […]; un’opera fremente, mossa, spezzata, liberata da ogni piaggeria formale, in cui il poeta pone al centro il tentativo di una rinascita dell’intera cultura Occidentale grazie all’IMMAGINAZIONE, intesa però come l’unica forza capace di far sostare il lettore su ciò che da sempre gli è stato tolto, ovvero il momento attuale, l’adesso, dove ognuno di noi possa infine ritrovare se stesso.” (http://www.ibisedizioni.it/prodotto/la-primavera-e-tutto-il-resto/)
Il poeta Tommaso di Dio (http://www.tommasodidio.it/bio/; http://www.tommasodidio.it/1413-2/ ) ci aiuterà a far emergere i versi di Williams dal buio di una lingua straniera, grazie alla prima traduzione in italiano di cui è autore.
Sarà una festa della poesia e della primavera, tra letture e incursioni musicali, ma anche l’occasione per parlare di temi attualissimi e che ci interrogano senza pace: il meticciato, il ruolo dell’immaginazione nella nostra capacità di stare nel presente, la violenza che ci conduce sulla strada della necessità di una radicale apertura, come accadde a Williams che scriveva di “Primavera” dopo le esperienze destrutturanti della grande guerra e dell’arte cubista.