
Milano sa molto bene da che parte stare, dalla parte degli ultimi, dalla parte di chi alza la testa e va a riprendersi ciò che gli spetta. Il diritto alla dignità di un popolo, il diritto di vedere propr* figl* crescere e il diritto di prosperare sulla propria terra sono inalienabili.
E hai voglia a criticare le modalità quando ormai contano solo gli interessi economici stipulati sui resti dei civili sepolti sotto le macerie.
Gli stessi interessi che ci portano a riprenderci le strade per rivendicare i diritti di tutt*: dalla Palestina al precariato, dal diritto alla casa al diritto a un'istruzione senza censure né bavagli dettati dall'alto.
Ci sono molti modi per bloccare tutto, noi scegliamo la bici come mezzo di autodeterminazione dal basso: il mezzo più sociale, popolare e politico di sempre.
Questo genocidio non è stato e non sarà compiuto nel nostro nome, e allora belle come la Resistenza ci troverete sempre dalla stessa parte, la parte giusta della storia, pedalando insieme.
Nessun* sarà liber finché tutt* saranno liber*.